“Cani e perquisizioni, la repressione non è la risposta!”
Nella notte i nostri militanti hanno affisso uno striscione presso l’ITIS Pascal di Labaro nel quale le forze dell’ordine durante la scorsa settimana hanno effettuato delle perquisizioni e dei controlli con cani anti-droga ad ogni singolo studente che si apprestava ad entrare nell’edificio scolastico. Non saranno certo controlli così invasivi dentro le scuole e il “terrore” a fermare un problema sociale come quello delle droghe tra i giovani.
3 comments
Alberto
24 febbraio 2017 a 16:30 (UTC 1) Link a questo commento
Un semplice controllo nel quadro di una collaborazione che vede i carabinieri al fianco di tutta la comunità scolastica per EDUCARE alla legalità.
Non è certo il Pascal una scuola repressiva !
Libertà e democrazia non vuol dire potersi fare le canne a ricreazione.
Niccolò
27 febbraio 2017 a 08:57 (UTC 1) Link a questo commento
Alberto, le droghe sono ormai un problema culturale: i ragazzi credono che farsele che sia giusto e accettato semplicemente perché lo fanno tutti ed ovviamente questo non é un problema del Pascal ma della societá. Infatti per educare, come dice lei, non bisogna terrorizzare i ragazzi o reprimerli in questo modo ma dare loro qualcosa che sostituisca la droga. Ad esempio si immagini se lo Stato invece di buttare soldi in queste retate ai minorenni investisse più soldi nello sport agonistico all’interno delle scuole.
Fra l’altro, il Pascal ha altri problemi: l’ultimo piano sono anni che é chiuso, sarebbe bello vedere i lavori per metterlo apposto e creare un ambiente più stimolante piuttosto che i cani fuori ad annusare gli zaini degli alunni.
Grazie Alberto, un saluto.
Michele
25 febbraio 2017 a 10:44 (UTC 1) Link a questo commento
E quindi per ‘educarli’ e far vedere quanto siamo liberi e democratici piuttosto che parlare del problema ‘canne a scuola’ o ‘stupefacenti’ andiamo ad arrestare i sedicenni. Che COERENZA